Is there a place for desire? A conversation with Tino Sehgal

dialogo

Per desiderare bisogna conoscere il proprio animo e allo stesso tempo immaginare l’inesistente. Così come l’artista può pensare alla dimensione urbana e allo spazio pubblico come il terreno per la costruzione e lo svolgimento di una “situazione” viva, mutevole, collettiva e allo stesso tempo profondamente personale, gli spunti per una comunità abituata a progettare e riflettere sugli spazi urbani sono illimitati. Imparare dalla capacità immaginativa dell’artista di accogliere e accettare l’imprevedibile all’interno di azioni animate può infatti produrre un effetto dirompente verso consolidate attitudini progettuali, analitiche e interpretative. Di questo e di molto altro discorre Tino Sehgal, in dialogo con Gianmaria Ajani, Sara Bonini Baraldi e Giovanni Semi.

Con la partecipazione di

Gianmaria Ajani
DIST – Università di Torino

Ordinario di Diritto Comparato e Diritto e dell’Arte presso l’Università degli Studi di Torino e già Rettore della stessa Università. Presso il Politecnico di Torino insegna Big Data Ethics and Regulation. É altresì Doctor h.c. dell’Université de Savoie, Guest Professor presso l’Università di Bergen e Professore Onorario presso la Shanghai Normal University.
La sua ricerca è rivolta all’impatto del diritto sulle nuove tecnologie digitali.

Sara Bonini Baraldi
DIST – Università di Torino

Professoressa Associata in Management, si occupa di gestione dei beni e delle organizzazioni culturali a livello internazionale. Dopo l’esperienza come coordinatrice della Laurea Magistrale in Gestione e Innovazione delle Organizzazioni Culturali e Artistiche (GIOCA) dell’Università di Bologna e come Vice Presidente di Fondazione Torino Musei, insegna oggi per la laurea magistrale interateneo in Economia dell’Ambiente, della Cultura e del Territorio dell’Università e del Politecnico di Torino.

Tino Sehgal

Tino Sehgal (1976) vive e lavora a Berlino. In pochi anni si è affermato come una delle voci più autorevoli dell’arte contemporanea, tanto da partecipare a due edizioni dell’Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, nonché essere stato, nel 2005, il più giovane artista mai chiamato a rappresentare la Germania alla kermesse veneziana. 
Le sue opere sono state esposte in alcune tra le più importanti sedi museali del mondo, tra cui Tate Modern e Tate Britain di Londra, Walker Art Center di Minneapolis, Institute for Contemporary Art di Londra – per il quale ha esposto tre mostre personali nel 2005, 2006 e 2007 -, Museum fur Moderne Kunst di Francoforte, Museum of Contemporary Art di San Francisco, Stedelijk Museum di Amsterdam, Kunsthaus di Bregenz, National Gallery di Toronto, New Museum of Contemporary Art di New York ,e la Fondation Beyeler di Riehen. 
Le opere di Tino Sehgal hanno fatto parte, inoltre, delle rassegne più prestigiose dell’arte di oggi, tra cui Biennale di Lione, Biennale di Berlino, Biennale di Mosca e Manifesta 4 a Francoforte.

Giovanni Semi
DIST – Università di Torino

Professore Ordinario di Sociologia Urbana presso l’Università degli Studi di Torino, Giovanni Semi si occupa di trasformazioni urbane e disuguaglianze sociali. Tra le sue recenti pubblicazioni: Breve Manuale per una Gentrificazione Carina, Mimesis (2023) e Osservazione Partecipante (con Magda Bolzoni, il Mulino, 2022). Nei suoi lavori di ricerca più recenti ha studiato la gentrification alpina, l’effetto delle piattaforme sugli affitti a breve termine e i mutamenti dello spazio pubblico. Ama l’arte pur non capendone nulla.