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Silvano Scalzini
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Nella storia del torrone nessuno può dimenticare il giorno in cui Bianca Maria Visconti sposò Francesco Sforza. La Visconti era l’unica erede del prestigioso ducato di Milano, mentre lo Sforza un soldato di ventura pronto a conquistare, assieme a Bianca, il suo regno. Fu così che a Cremona, dove i due convolarono a nozze, «vollero i Cremonesi fare prezioso dono ai due sposi e nacque dal genio loro una delizia tra le più prelibate che a lo palato fosse stato mai dato degustare»: il torrone. Non solo buono, ma anche simbolico. La foggia era una copia del torrazzo della cattedrale: solido, forte e fiero come il ducato, ma anche pio e dolce, come l’animo di Bianca Maria: «Pareva fatto a posta a rimarcar de li due sposi l’intima essenza: al morso consistente, ma poi bastava poco al far che si sciogliesse in bocca, come lo nostro Condottiero con la sua bella Dama».